È finalmente prossimo al completamento il puzzle relativo all’assetto societario del Milan per la prossima stagione. Quasi certamente la squadra dovrà fare a meno dell’Europa League conquistata sul campo per via del passivo in bilancio, ciò non toglie che il gruppo in mano al fondo Elliott nutra discrete ambizioni per il futuro.
Punto fermo l’amministratore delegato Ivan Gazidis, sono stati ufficializzati nei giorni scorsi l’addio di Leonardo, che tornerà di nuovo al Paris Saint Germain, la conferma di Paolo Maldini e l’arrivo di Zvonimir Boban.
Riguardo all’ex colonna rossonera, egli svolgerà il ruolo di direttore tecnico e collaborerà a stretto giro con Gazidis. Sarà affiancato dal croato che lascia il suo incarico alla Fifa per tornare nella squadra con la quale ha conquistato, tra l’altro, una Coppa dei Campioni. Il Milan ai milanisti torna di moda, dunque, esattamente come recitava lo slogan degli anni passati.
E, ultima ora, viene ufficializzato anche il ruolo di allenatore: a prendere l’eredità del dimissionario Rino Gattuso sarà Marco Giampaolo, proveniente dalla Sampdoria. Era di fatto già tutto deciso riguardo all’ormai ex tecnico doriano e si attendeva solamente l’annuncio della società meneghina, che è puntualmente arrivato.
A partire dal 1 luglio 2019, sarà lui a guidare i rossoneri con un contratto di due anni ed opzione per il terzo. Nato a Bellinzona il 2 agosto 1967, ha finora collezionato 270 panchine in Serie A, oltre trecento se consideriamo tutte le competizioni.
Ha cominciato la sua carriera da allenatore nel 2000 con il Pescara e, da lì, è approdato sulle panchine di Cagliari, Siena, Catania, Cesena, Brescia e Empoli. Dall’estate del 2016 ha allenato con successo la Samp, ora il grande salto verso una big del calcio italiano. Già fissato l’inizio del raduno: il 9 luglio, tutti a Milanello.
Ora mano alla rosa: per esigenze economiche, potrebbero partire alcuni big come Donnarumma, mentre Piatek è il punto fermo in attacco.