Lo storico closing è avvenuto e, dopo 31 anni di trionfi che lo hanno reso il presidente più vincente della storia del calcio, Silvio Berlusconi ha dato il suo Milan nelle mani di Li Yonghong. Un passaggio di consegne senza precedenti, ma che lascia forti interrogativi sul futuro del glorioso club rossonero: i nuovi investitori riusciranno a garantire un futuro altrettanto roseo alla squadra?
A Marco Fassone e Massimo Mirabelli il compito di costruire un organico che possa ritornare ad essere competitivo. Ed è proprio il primo, nuovo amministratore delegato chiamato a prendere le redini di una figura chiave come Adriano Galliani, a prendere la parola nella conferenza stampa di presentazione per rendere noti i progetti e i piani della dirigenza: “Riconquistare l’Europa che conta, vale a dire la Champions League, già il prossimo anno”.
Fassone assicura che il budget in vista della prossima sessione di calciomercato è rilevante e tale da permettere la costruzione di una rosa forte. Si ripartirà dall’attuale allenatore, Vincenzo Montella, che tanto bene sta facendo quest’anno con i giovani e ha meritato la piena fiducia da parte di tutti.
Montella il coach, Gigio Donnarumma il pilastro. Non ha dubbi lo staff tecnico: il baby portierone deve costituire il perno del nuovo Milan, per cui sarà fondamentale trattenerlo da ogni allettante offerta che giungerà da altre parti. I nuovi dirigenti saranno immediatamente al lavoro per incontrare ogni procuratore dei giocatori considerati chiave e per arrivare ad un accordo in breve tempo perché, fanno sapere, per luglio dovrà essere formato almeno il 70% della squadra.
Davanti si mira a trattenere lo spagnolo Suso (più difficile la situazione per quanto riguarda Deulofeu), ma non si nega di seguire con interesse nomi prestigiosi. Non cita nessuno, Fassone, in questo momento, ma le indiscrezioni conducono al laziale Keita Balde e al sogno Karime Benzema del Real Madrid.
Il closing è avvenuto, ora spetterà ai nuovi dirigenti non far piangere i tifosi.