Carlo Ancelotti è l’esonerato eccellente di quest’inizio di stagione. Dopo una serie di prove poco convincenti, il suo Bayern Monaco è capitolato per 3-0 sotto i colpi del Paris Saint Germain in Champions League, costringendo in tal modo la dirigenza bavarese a prendere la drastica decisione di porre fine, dopo poco più di un anno, all’avventura del tecnico italiano in Germania.
Una scelta sostenuta da molti in patria, ma altrettanto criticata da altri: Andy Brehme, per esempio, ha bollato come inaccettabile tale decisione perché questo Bayern non è squadra in grado di vincere la Champions e Carletto non ha alcuna colpa di fronte a tali sconfitte, aggiungendo come uomini della sua caratura in grado di poterlo sostituire non si trovano facilmente in giro.
Ma tant’è che ora Ancelotti è appiedato. Quanto tempo rimarrà ancora nella sua Reggiolo? Secondo noi poco, o almeno non più di una decina di mesi. Sono tante le squadre interessate, tanto in Italia quanto all’estero. C’è chi è pronto a scommettere che, dopo venticinque anni di onorata carriera (prima come vice Sacchi, poi come guida in prima persona, capace di vincere, tra l’altro, tre Champions League), voglia assumere soltanto incarichi blasonati che possano stimolarlo ulteriormente.
Quali sono, allora, le soluzioni plausibili? Poco probabili le idee West Ham (Ancelotti punta ad un club di primissima fascia) o Roma (Di Francesco, appena arrivato, sta facendo bene, dunque non è sensato cambiare le carte in tavola). Poco accreditata anche l’ipotesi di un ritorno al Paris Saint Germain, in cui Unai Emery quest’anno dovrà dimostrare, con lo squadrone che gli è stato allestito, di saper vincere in Europa.
C’è la suggestione Milan, ma quanto davvero Ancelotti accetterebbe un incarico da un club che ama, ma dal quale si è lasciato da vincente? Allora le soluzioni più probabili restano due: la panchina dell’Italia e quella dell’Inghilterra, in entrambi i casi dopo i Mondiali di Russia 2018. Dopo aver vinto tanto da giocatore e da allenatore, guidare una nazionale sarebbe ciò che manca alla sua carriera.