Il calcio è molto più di una semplice competizione sportiva; è un’arte in continua evoluzione. Tra gli artisti contemporanei di questo palcoscenico, la squadra dell’Atalanta, guidata dal talentuoso mister Gian Piero Gasperini, si distingue per uno stile di gioco audace e spettacolare: il pressing ultra-offensivo.Questa filosofia, che predilige un approccio proattivo e aggressivo, ha non solo rivoluzionato le sorti della squadra bergamasca, ma ha catturato l’attenzione degli appassionati e degli esperti di calcio di tutto il mondo. Ma cosa significa realmente pressare in modo così intenso e come si è evoluto questo sistema di gioco sotto la guida di Gasperini? In questo articolo, esploreremo i principi fondamentali di questo pressing ultra-offensivo, analizzando le sue caratteristiche principali, i benefici e le sfide che presenta, per comprendere a fondo il fenomeno Atalanta nel panorama calcistico attuale.
Il concetto alla base del pressing ultra-offensivo di Gasperini
Il pressing ultra-offensivo di Gasperini si basa su una filosofia di gioco che mira a massimizzare l’impatto della squadra in fase di possesso palla, creando costantemente situazioni di superiorità numerica e mettendo sotto pressione l’avversario. La chiave di questa strategia risiede nella capacità dei giocatori di adattarsi rapidamente e di muoversi in sincronia, generando una sorta di ”onda” che sommerge l’avversario e ne limita le opzioni di gioco.
Uno dei principi fondamentali è il concetto di intensità. I calciatori devono approcciare ogni fase del gioco con un atteggiamento proattivo, spingendo il pressing già dalla fase di costruzione della manovra avversaria.Questo implica non solo il posizionamento strategico, ma anche una lettura del gioco superiore, permettendo ai giocatori di anticipare le giocate avversarie e intervenire in modo decisivo. La concentrazione e la determinazione diventano quindi elementi imprescindibili per il successo del pressing.
La disposizione in campo è cruciale. Gasperini spesso schiera la sua squadra in un 3-4-3 o un 3-4-1-2, creando una compattezza centrale che consente di chiudere gli spazi e di aggredire le corsie laterali. I difensori centrali sono chiamati a non solo schermare la propria area, ma anche a partecipare attivamente al pressing, uscendo a sorpresa per disturbare il portatore di palla avversario. Questa coalizione di forze è progettata per mettere immediatamente in difficoltà la squadra avversaria, costringendola a errori involontari.
Un aspetto distintivo del pressing di Gasperini è la rotazione dei giocatori. I tre attaccanti non si limitano ad applicare pressione ai difensori, ma si muovono strategicamente per coprire le linee di passaggio. Questo approccio non solo inibisce le possibilità di costruzione della manovra da parte dell’avversario, ma crea anche opportunità per recuperare il pallone in zone pericolose, in misura maggiore rispetto ad un pressing più tradizionale.L’arte del pressing consiste proprio nel creare situazioni favorevoli dove l’avversario è costretto all’errore.
Il pressing ultra-offensivo non si limita ai tre davanti; i centrocampisti sono essenziali in questo schema.Devono essere capaci di interdire e recuperare palla, ma anche di accelerare la fase offensiva immediatamente dopo il riconoscimento del possesso. In questo contesto,il ‘ritmo’ diventa un fattore determinante: la squadra deve saper passare da una fase difensiva a una offensiva in un istante,aumentando rapidamente l’intensità e cercando di sorprendere l’avversario.
Tuttavia, questa strategia non è priva di rischi. un pressing eccessivamente aggressivo può esporre la squadra a contropiedi pericolosi, soprattutto se la riconquista del pallone non avviene con successo.Per fronteggiare questo rischio, Gasperini enfatizza l’importanza del “controllo del tempo”, ossia la capacità di sapere quando intensificare il pressing e quando ritirarsi, mantenendo una forma difensiva solida per evitare di lasciare spazi pericolosi in transizione.È evidente che il modello di pressing ultra-offensivo richiede una preparazione fisica e mentale di alto livello. I giocatori devono essere in grado di sostenere i carichi di lavoro intensivi e resistere alla pressione psicologica di un gioco così esigente. È qui che entra in gioco la preparazione atletica, divenendo un elemento chiave nel garantire la competitività della squadra nel corso di tutta la stagione.
il successo di questo approccio non dipende esclusivamente dall’abilità individuale dei calciatori, ma si basa anche sulla coesione del gruppo. La comunicazione tra i giocatori è fondamentale per mantenere alta l’intensità del pressing e per effettuare le variazioni necessarie in base all’andamento del match.Ogni membro della squadra deve essere consapevole del proprio ruolo e della sua importanza nel complesso meccanismo di gioco, contribuendo così all’efficacia di una delle filosofie più innovative del calcio moderno.
