Milan, primo tavolo tecnico di mercato: Aubameyang e Morata i nomi caldi

Dopo il closing, si fa sul serio. Il Milan non perde tempo e comincia a pianificare la sessione di mercato che possa portare ad allestire una squadra competitiva in vista della prossima stagione. Si è tenuta una prima riunione tecnica tra l’amministratore delegato Marco Fassone, il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli e Vincenzo Montella per buttare già le prime idee.

E non è un caso che lo stesso allenatore campano si sia seduto al tavolo: sarà lui l’allenatore anche nel 2017/2018 e spetta dunque a lui fare nomi che possano far fare il salto di qualità alla compagine rossonera. Dato per assodato che l’obiettivo primario resti il rinnovo di Gigio Donnarumma, elemento imprescindibile a cui la proprietà cinese non vuole rinunciare, si guarda all’attacco.

Si prova a trattenere Suso e Deulofeu: più facili le cose per il primo, più difficili per il secondo, per il quale il Barcellona potrebbe far valere il diritto di ricompra. E poi? Poi serve un centravanti di spessore, magari di caratura internazionale. E sono due coloro che possono fare al caso del Diavolo: Pierre-Emerick Aubameyang  ed Alvaro Morata.

Il primo, ventisettenne gabonese in forza al Borussia Dortmund, è una vecchia conoscenza del club di Via Aldo Rossi, avendovi militato nel 2007-2008, quando non ancora ventenne non fu in grado di esprimere appieno le sue doti tecniche. Conosce già l’ambiente e, nonostante in caso di trasferimento non potrà disputare la massima competizione europea, non è escluso possa accettare il ritorno a Milano.

Discorso analogo per l’ex juventino: voluto fortemente il Real all’inizio della passata stagione, non ha trovato un grande spazio, sebbene abbia realizzato quest’anno in Liga già dodici reti. Sulle sue tracce anche il Chelsea, ma quale migliore piazza per la definitiva consacrazione un club blasonato sul quale potrà giocare senza pressione?

Fassone e Mirabelli non hanno ancora avviato alcun contatto con i dirigenti dei due club, ma le trattative non appaiono impossibili.

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